L’incontinenza dalla A alla Z

Una sostanza chimica naturale in grado di trasmettere i segnali tra le terminazioni nervose e i muscoli della vescica.

La capacità di un prodotto (ad esempio, un assorbente per incontinenza) di impregnarsi di urina senza farla colare. I prodotti possono avere una capacità di assorbenza lieve, moderata o elevata.

Catetere utilizzato esclusivamente nel momento in cui si va in bagno; può essere smaltito subito dopo l’uso oppure lavato dopo ogni utilizzo e usato nuovamente. Ai pazienti e alle pazienti viene insegnato come utilizzare questo tipo di catetere autonomamente, evitando così l’impiego di un catetere a permanenza.

Trattamento che può essere utilizzato per monitorare l’efficacia degli esercizi per il pavimento pelvico, in modo che ci si possa allenare a svolgerli correttamente. Un macchinario registra le contrazione mentre si svolgono gli esercizi e mostra i risultati su un monitor, in modo da poter controllare se le contrazioni sono corrette.

Un tubicino flessibile che svuota la vescica e convoglia l’urina in una sacca di drenaggio.

Significa che hai assunto tutti i farmaci prescritti dall’operatore sanitario agli orari indicati, nel modo corretto e per il giusto arco di tempo.

Vedere “assorbenza”

Vedere “diario minzionale”.

È uno strumento per tenere nota della quantità di liquidi ingeriti, della frequenza delle evacuazioni e della frequenza di eventuali sintomi di incontinenza fecale. Una volta completato il diario per una settimana, può essere mostrato a un operatore sanitario per contribuire a porre una diagnosi accurata.

È uno strumento per tenere nota della quantità di liquidi ingeriti, della frequenza delle minzioni e della frequenza di eventuali sintomi di incontinenza urinaria. Una volta completato il diario per almeno tre giorni, può essere mostrato a un operatore sanitario per contribuire a porre una diagnosi accurata.

Un farmaco spesso utilizzato nel trattamento dell’ipertensione, che fa aumentare la quantità di urina prodotta dall’organismo. Pertanto, l’assunzione di diuretici può, talvolta, indurre dei sintomi di incontinenza urinaria.

È il termine tecnico con il quale si identifica il fenomeno della pipì a letto. Sia gli adulti che i bambini ormai abituati all’utilizzo del bagno possono avere degli episodi di enuresi notturna. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili. Se il tuo bambino fa la pipì a letto, puoi trovare ulteriori consigli qui.

Una piccola incisione realizzata tra l’orifizio vaginale e l’ano durante il parto, allo scopo di allargare l’apertura vaginale. Può talvolta causare incontinenza.

Vedere “esercizi per la muscolatura del pavimento pelvico”.

Vedere “esercizi per la muscolatura del pavimento pelvico”.

Esercizi di contrazione e rilasciamento muscolare studiati per rafforzare determinati muscoli del pavimento pelvico. Sono un metodo utilizzato di frequente per la prevenzione e il trattamento dell’incontinenza.

Un medicinale che inibisce gli effetti dell’acetilcolina impiegato nel trattamento di vari disturbi, tra i quali la vescica iperattiva (OAB).

Combinazione di incontinenza urinaria (vescicale) e fecale (intestinale). Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

Si manifesta con un continuo gocciolamento o con un’espulsione di urina minima a ogni minzione. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

Minzione involontaria. Si verifica durante lo svolgimento di certe attività che pongono un’eccessiva pressione sulla vescica. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

Si presenta come un impellente bisogno di urinare e, talvolta, si hanno delle perdite prima di riuscire a raggiungere il bagno. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

Vedere “incontinenza fecale”.

Vedere “incontinenza fecale”.

Si tratta della perdita involontaria di feci. Viene talvolta indicata con la sigla IF e con l’espressione “incontinenza intestinale” o “incontinenza delle feci”.

Si verifica quando è presente un disturbo neurologico, come ad esempio la malattia di Parkinson, l’Alzheimer o la sclerosi multipla (SM), che non consente al soggetto di raggiungere i servizi igienici in tempo. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

L’insieme di incontinenza da sforzo e da urgenza. Informati sulle diverse tipologie di incontinenza e sui vari trattamenti disponibili.

È definita come la perdita involontaria di urina o la necessità di doversi recare in bagno talmente spesso da pregiudicare la propria giornata. Viene talvolta indicata con la sigla IU o con l’espressione “incontinenza vescicale”.

Vedere “incontinenza urinaria”.

L’insieme dei canali (intestino tenue e intestino crasso) attraverso il quale transitano gli alimenti digeriti, passando dallo stomaco all’ano.

Malattia non oncologica che si manifesta con un ingrossamento della ghiandola prostatica e che può causare incontinenza urinaria. È diffusa soprattutto tra gli uomini di età superiore a 50 anni.

Procedura chirurgica mini invasiva che necessita solo di una piccola incisione. Di conseguenza, il periodo di convalescenza è in genere più breve e la sofferenza minore rispetto a un intervento chirurgico tradizionale. La procedura viene eseguita con un laparoscopio, ossia un sottile cilindro allungato dotato di un sistema di illuminazione che esplora l’interno dell’addome.

Si tratta di una malattia infiammatoria intestinale (IBD, dall’inglese Inflammatory Bowel Disease). I pazienti affetti da questa malattia spesso soffrono di incontinenza fecale, in particolare nelle fasi di riacutizzazione.

Sono i muscoli che ci consentono di controllare gli stimoli vescicali e intestinali. Essi sostengono infatti tutti gli organi interni coinvolti nella minzione, nell’evacuazione e nell’emissione di gas, inclusi vescica, vagina e retto. Si tratta di muscoli spessi e robusti che si estendono dal comparto anteriore al comparto posteriore del pavimento pelvico, in grado di contrarsi verso l’alto e verso il basso, come una sorta di mini-trampolino. Qui puoi leggere in che modo sono strettamente correlati all’incontinenza.

Lo strato muscolare più spesso della parete vescicale. Mano a mano che la vescica va riempendosi di urina, questo muscolo si espande, per poi contrarsi, espellendo l’urina, quando decidiamo di andare in bagno.

È un nervo coinvolto nello svuotamento della vescica.

Sostanza che agisce al livello delle terminazioni nervose al fine di ridurre la contrattilità muscolare in corrispondenza del sito di iniezione, talvolta utilizzata per trattare la vescica iperattiva (OAB).

Vedere “episiotomia”.

Indica la dislocazione verso il basso di un organo viscerale, come ad esempio l’utero, rispetto alla sua sede naturale.

Una ghiandola posta al di sotto della vescica e presente nei soggetti di sesso maschile. Alcuni problemi relativi alla prostata, come ad esempio l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) o il tumore della prostata possono causare incontinenza.

Intervento chirurgico di asportazione della prostata nei soggetti affetti da tumore della prostata.

Sono due organi simmetrici, a forma di fagiolo, con sede nella parte posteriore della cavità addominale; filtrano il sangue dai prodotti di scarto e provvedono alla produzione dell’urina.

Una valvola composta da tessuto muscolare che blocca il passaggio dell’urina dalla vescica.

Canale che convoglia l’urina dal rene alla vescica.

Canale attraverso il quale l’urina viene espulsa all’esterno del corpo.

Sacca nella quale si accumula l’urina. Quando la vescica è piena, il tessuto muscolare flessibile presente nelle pareti della vescica si contrae, espellendo l’urina. In seguito, si riespande come fosse un palloncino, consentendo nuovamente all’urina di fluire al suo interno.

Un disturbo che provoca uno stimolo minzionale intenso e impellente. Tale manifestazione è dovuta a contrazioni anomale della vescica.

Apparato adibito alla produzione e all’espulsione dell’urina. Comprende la vescica, i reni, l’uretra e gli ureteri.