Terapie comportamentali

La principale terapia comportamentale per l’incontinenza prevede di “rieducare” la vescica o l’intestino, ovvero, in sostanza, cercare di modificare le proprie abitudini in bagno.

Uno dei metodi utilizzati è quello di rispettare un regolare “programma” per andare in bagno, così da andarvi solo in determinati orari. Lo scopo è quello di aumentare gradualmente il tempo tra una visita e l’altra. Inoltre, è possibile ricorrere a speciali promemoria che segnalano quando è il momento di andare in bagno, o dei dispositivi di monitoraggio che possono essere utilizzati per registrare le visite al bagno e gli “incidenti”. Queste informazioni possono poi essere condivise con il proprio operatore sanitario.

Un altro metodo è cercare di ridurre la necessità di andare al bagno. È possibile raggiungere questo obiettivo mediante alcuni esercizi per il pavimento pelvico, o tramite una tecnica di distrazione come contare all’indietro.

Per coloro che hanno un problema di enuresi notturna, soprattutto se bambini e adolescenti, può essere utile un “allarme per l’enuresi notturna”. Si tratta, in pratica, di un sensore collegato alla biancheria intima o alle lenzuola, che emette un suono o vibra se rileva dell’urina. Questo può essere d’aiuto per  raggiungere il bagno in tempo.